L’isola di Rodi, la nascita di un mito
La nascita dell’isola di Rodi è legata a diversi racconti mitologici, alcuni dei quali tramandati da antichi autori, altri di tradizione popolare. Secondo il più importante di questi racconti, scritto da Pindaro, quando Zeus e gli Dei dell’Olimpo ebbero la meglio nella guerra contro Titani e Giganti, decisero di dividersi il mondo. Una volta terminata la divisione, gli dei si accorsero di essersi dimenticati di Helios, dio del Sole ed assente in quel momento. Zeus, decise quindi che avrebbe donato ad Helios la prima terra che fosse emersa dalle acque: in quel momento dalle acque dell’Egeo emerse la splendida, verde isola di Rodi. Helios, impressionato da tanta bellezza, regalò all’isola i suoi raggi luminosi e caldi, divenendone da allora il protettore. Secondo il racconto di Pindaro, è grazie alla protezione del dio del Sole se Rodi è diventata una delle più importanti isole della civiltà ellenica durante i periodi dell’età classica.
Un’altro di questi miti, racconta invece di come Helios si fosse perdutamente innamorato della ninfa Rodi, figlia di Poseidone. Rapito da tanta bellezza, Helios fece di Rodi sua moglie: da lei ebbe 7 figli ed una unica figlia, che morì giovane. I figli di Helios e Rodi fondarono le città di Lindos, Ialysos e Kamiros, dividendosi l’intero territorio isolano.
Rodi era conosciuta anticamente con diversi nomi, tra cui: Ophioussa (“La terra dei serpenti” – per l’elevato numero di rettili che la abitavano); Asteria (per le notti blu e stellate); Makaria (“La benedetta”); Telchinia (dai Telchini, i primi abitanti dell’isola) e Attavirya, dal monte Attaviryros, il più alto dell’isola (1250 mt).